Poiché ci è stato spesso richiesto dalle e dagli insegnanti se avessimo una bibliografia di libri inerenti i nostri temi specifici ed in particolare sui rom e sul Porrajmos, in questa sezione del sito vogliamo provare a indicare una serie di libri adatti anche ai bambini o ai ragazzi ma anche alcuni romanzi da adulti o saggi.
Romanzi
Axelsson M. (2016), Io non mi chiamo Miriam, Iperborea
Il libro è ambientato anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la protagonista decide di svelare il suo vero nome e quindi anche le sue origini rom alla nipote. Malika era riuscita a sopravvivere allo sterminio nazista fingendosi ebrea, indossando i vestiti di una sua coetanea. Nel dopoguerra venne accolta in Svezia, dove nonostante gli orrori della Shoah e del Porrajmos i pregiudizi e le persecuzioni rom non erano finiti. Per questo decise di rimanere in silenzio rispetto alle sue origini per molti anni, continuando a nascondere una parte di sé fino all’età di 85 anni.
Ciuciu A. (2016), Sono rom e ne sono fiera. Dalle baracche romane alla Sorbona, Alegre
Anina Ciuciu racconta la sua storia, dalla drammatica migrazione dalla Romania con la sua famiglia, passando per la baraccopoli Casilino 900 (RM), fino ad arrivare alla Sorbona dove studia per diventare magistrato. Il suo percorso è fatto di ingiustizie e umiliazioni, ma a caratterizzarla è una grande forza di volontà che l’ha portata fino all’università. Sottolinea che non è tanto la sua storia a dover sorprendere i lettori, ma piuttosto l’odio dilagante verso un popolo intero. Anina parla romanì e allo stesso tempo si considera anche rumena e francese, è una cittadina del mondo.
Fo D. (2016), Razza di zingaro, Chiarelettere
La storia è quella di Johann Trollmann un famoso pugile sinti vissuto nella Germania nazista. Conosciuto in tutto il Paese è morto in un lager nazista nel 1942. La maggior parte del libro è dedicata all’adolescenza del campione durante la quale Fo descrive gli allenamenti, le giornate con gli zii allevatori di cavalli e i cugini artisti del circo; così facendo permette a tutti di conoscere le origini e le tradizioni dei sinti con l’obiettivo di sfatare alcuni pregiudizi. Johann è il più bravo, ma essendo un sinti non può rappresentare la Germania alle Olimpiadi del 1928, da quell’anno il clima politico inizia a peggiorare sempre più. Inizialmente è costretto al divorzio, per salvare moglie e figlia, poi alla sterilizzazione e alla partecipazione come soldato alla guerra, fino ad essere rinchiuso in un campo di concentramento e obbligato a combattere come pugile fino all’ultima sfida che lo porterà alla morte.
Guerme R.(2012), Il piccolo acrobata, Piemme, Milano
E’ un romanzo autobiografico che racconta la storia di Raymond, figlio di gitani francesi circensi e quindi nomadi per lavoro. La famiglia di Raymond vive in maniera dignitosa, tutti i membri sono istruiti, a differenza di molti francesi che negli anni trenta non sapevano né leggere né scrivere. Nonostante ciò la diffidenza nei loro confronti non manca e per questo vengono chiamati “zingari” in senso dispregiativo. Dalle parole presto si passa ai fatti: Raymond e la sua famiglia il 4 Ottobre 1940 vengono portati in un centro di detenzione e poi in Germania, nei campi di lavoro tedeschi. Quella di Raymond è la storia di un quindicenne che è riuscito a sopravvivere allo sterminio nazista.
Krausnick M. (2018), A rivederci in cielo. La storia di Angela Reinhardt, URPE Roma
Angela vive con altri bambini in un orfanotrofio tedesco, a Mulfingen, un giorno 39 di loro vengono fatti salire su un autobus per andare in “gita”, che si rivela essere il tragico viaggio verso Auschwitz. Una suora non permette ad Angela di salire e così dopo 60 anni, sarà lei a raccontare la fuga nei boschi dei sinti, la loro cattura e gli esperimenti fatti sui bambini dell’orfanotrofio e sul perché proprio lei era stata esclusa da quella drammatica “gita”.
Melis A. (2012), Il ricordo che non avevo, Oscar Mondadori
Il romanzo, ambientato a Roma, racconta come l’interazione tra due generazioni, quella di un nonno e quella di un nipote, porti alla luce un passato sconosciuto a tutta la famiglia. Dopo un incendio doloso avvenuto nel campo rom vicino a casa, dove si trovarono coinvolti e portati all’ospedale il nonno Gabriel e un piccolo bambino rom, il giovane Mattia, non riuscendo a spiegarsi la presenza di suo nonno in quel luogo, inizia a porsi delle domande e a cercare delle risposte, anche grazie a degli indizi lasciati dal nonno e all’aiuto di due amici speciali. Ogni capitolo porta a nuove scoperte, soprattutto per quanto riguarda la storia familiare del nonno Gabriel. Il libro considera: da una parte la discriminazione e il pregiudizio che spesso accompagna il popolo rom, cercando di sensibilizzare i lettori ad assumere un punto di vista differente e dall’altra fa memoria storica, ricordando il Porrajmos, lo sterminio dei rom avvenuto durante la seconda guerra mondiale.
Consigliato dagli 11 anni
Ovadia M. e Rovelli M.(2013), La meravigliosa vita di Jovica Jovic, Feltrinelli, Milano
“Mio bisnonno è morto a centosei anni con il violino in mano. Io ho cominciato a suonare da bambino. La musica tzigana si suona in maniera diversa: non con le note, ma con il cuore. Chi suona con il cuore quello che sente, piange. Prima piange quello che suona, poi piange quello che sente. E questo a noi ce l’ha lasciato Auschwitz.” Storie, leggende, ricordi, lettere, fiabe e tanta, tanta musica: il racconto di una vita per entrare nel mondo del popolo rom.
Petruzzelli P. (2008), Non chiamarmi zingaro, chiarelettere
Il libro di Petruzzelli racconta molte storie di rom e sinti. Fa un quadro completo di quella che è la varietà di un popolo. Tra le storie c’è quella di un medico, di un responsabile degli antifurti in una banca, di un insegnante, un prete ecc., ma anche della parte più povera, che vive tra la miseria e l’intolleranza. L’autore si sofferma anche sulle persecuzioni che gli “zingari” hanno dovuto subire in Germania e in Svizzera. L’intento dell’autore è quello di superare tanti stereotipi e mostrare i mille volti positivi che esistono.
Pretto S. (2012), Novecento rom, CartaCanta
Il romanzo è ambientato in Romania, nel 1989, anno delle prime manifestazioni contro Ceausescu. Si intrecciano una storia presente di un ragazzo di 18 anni, al racconto di chi ha vissuto il Porrajmos sulla propria pelle. Decebal, il protagonista, si trova a dover combinare le forti tradizioni di un popolo e l’incontro con il mondo dei gagé (i non-rom) nel suo viaggio in Europa.
Randazzo L. (2016), Il Diario di Sunita, Rizzoli
Sunita ha dieci anni. La sua famiglia vive in una baracca in mezzo a una pineta, senza corrente elettrica e servizi igienici. A Sunita questa vita non basta. Lei ha un sogno: finire le elementari e andare alle medie. Così, da sola, si affida a una coppia di “gagè” (gli altri, i non rom). Durante la settimana Luca e Clelia le offrono una casa confortevole e una bicicletta per andare a scuola, nel weekend Sunita torna al campo. Comincia così per la bambina una doppia vita, tra la scuola, le regole della nuova casa, i battibecchi con le piccole Marta e Bianca, le feste al campo e gli scherzi che le giocano i fratelli, forse un po’ gelosi. Sunita questa vita ce la racconta in un diario scanzonato e irriverente, con la sua voce personalissima, facendoci ridere e commuovere, come i migliori personaggi della narrativa per ragazzi. Ma Sunita è anche una bambina vera, così come è vera la storia a cui Luca Randazzo si è ispirato per regalarci questo racconto “di un particolare anno della sua vita, un po’ romanzato ma abbastanza fedele”.
Consigliato dai 12 anni
Rosemberg O. (2016), La lente focale: gli zingari nell’olocausto, la meridiana
Otto Rosemberg, unico sopravvissuto della sua famiglia allo sterminio nazista, racconta la sua esperienza nei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove incontra Mengele, il famoso dottore che usa i deportati come cavie umane per i suoi crudeli esperimenti, di Buchenwald e poi di Bergen Belsen dove infine viene liberato.
Silei F. (2013), Se il diavolo porta il cappello, Salani
Ciro, il protagonista di questo romanzo, è un adolescente figlio di una ragazza madre e di un soldato americano “di passaggio”. Siamo negli anni ’50 e Ciro e sua madre vivono in un piccolo paese dove il loro vissuto non è mai stato visto di buon occhio. Tra la speranza di conoscere il padre e un clima poco favorevole Ciro passa le sue giornate facendo atti vandalici di ogni tipo. Un giorno però, dopo l’incontro con un giovane zingaro, la sua vita cambia. Temi come l’amicizia e le difficoltà legate al crescere senza un padre si intrecciano con uno sfondo storico, legato agli eventi bellici della seconda guerra mondiale e all’incontro con il “diverso” .
Consigliato dai 13 anni
Stojka C. (2007), Forse sogno di vivere: una bambina rom a Bergen Belsen, Giuntina
Bergen Belsen fu un campo di concentramento dove l’autrice del libro, ai tempi undicenne, arrivò agli inizi del 1945 con la sua famiglia. Il campo fu liberato qualche mese dopo il suo arrivo. Ceija Stojka descrive il dolore, la morte, le violenze subite, ma allo stesso tempo la grande determinazione a sopravvivere nonostante tutti gli orrori.
Varriale P.(2008), I bambini invisibili, Il battello a vapore, Milano
Il libro racconta la storia di Selva, una ragazza rom di 12 anni che vive nel campo. Un giorno lei e il fratello entrano a stretto contatto con il mondo dei gagé, grazie ad un incontro casuale con una donna assai strana, che vive sola sognando di rivedere il proprio figlio. Una delle cose che Selva non capisce dei gagé è perché la maggior parte, quando lei passa, continuano a camminare come se non esistesse. Una notte avviene qualcosa di veramente inaspettato, vede delle ombre avvicinarsi alla sua roulotte spargere della benzina …
Consigliato dai 10 anni
Yoors J.(2008), Zingari: sulla strada coni rom Iovara, Irradiazioni, Rom
Il libro è ambientato in una città delle Fiandre tra la prima e la seconda guerra mondiale. Un giorno un ragazzo sceglie di seguire una kumpania di zingari di passaggio, una famiglia di rom Iovara, allevatori di cavalli. Yoors racconta quanto i rom abbiano sempre cercato di proteggere la propria cultura e del grande senso di libertà che li caratterizza.