L’associazione Articolo 34 ha presentato a LabRom a Sesto Fiorentino il 19 e 20 maggio la propria azione ed idea progettuale rispetto all’accompagnamento allo studio di minori in grave emergenza abitativa o stato di disagio socio-economico. Pubblichiamo qui l’intervento che abbiamo fatto in quella occasione.
La mission e finalità del nostro progetto è quella di permettere ai minori emarginati socialmente di raggiungere migliori risultati scolastici e di proseguire gli studi fino ai più elevati gradi di istruzione. Il percorso è rivolto a tutti i ragazzi/e, con una particolare attenzione a coloro che provengono dalla comunità rom, c
he hanno un maggiore grado di dispersione scolastica e una scarsissima possibilità di successo formativo.
Contesto ed ubicazione del progetto Le attività della associazione si concentrano a Pisa, ed in particolare molte attività strutturate si svolgono all’interno dell’Istituto comprensivo Gamerra, che è un istituto di periferia, accogliente e fisicamente il più vicino ai due campi rom della città, in cui vivono circa 140 minori in età scolastica. La scuola accoglie nel doposcuola dell’associazione, oltre ai minori dei propri plessi, anche quelli provenienti da altre scuole.
Utenza Sono studenti in stato di disagio economico e sociale che esprimano il desiderio di raggiungere migliori risultati scolastici e che desiderino proseguire il proprio percorso scolastico. In questo momento l’associazione segue – in modi diversi – circa 30 ragazzi e bambini italiani e stranieri.
Ci si prende in carico la famiglia ed il bambino/a, prevalentemente per ciò che riguarda la scuola e lo studio, comprese eventuali certificazioni, attività relazionali ed extrascolastiche; marginalmente e secondo le necessità ci occupiamo anche delle altre questioni correlate: documenti, sanità, abitazione.
Collaboriamo fortemente con l’istituti comprensivi, gli insegnanti, le scuole, cerchiamo di intessere una rete di relazioni con associazioni con finalità simili o vicine, con le associazioni sportive e culturali per promuovere attività in maniera congiunta. Per alcune famiglie ci offriamo come interfaccia rispetto ai servizi sociali e gli altri enti (sanità, CAF). Lavoriamo prevalentemente con volontari (genitori ed insegnanti in attività o in pensione); durante questo anno sono stati impiegati nel lavoro di accompagnamento di un bambino rom alla scuola materna (60 ore) 2 ragazzi di lingua madre romanès che hanno terminato il liceo e sono iscritti all’Università.
Principali attività di progetto in atto o in programmazione:
L’idea che sta alla base della progettazione delle attività è quella di creare un gruppo di giovani provenienti da situazioni di emergenza abitativa o di disagio socio economico che siano stati in grado di raggiungere un elevato grado di studio e che possano essere utili alla propria comunità come promotori essi stessi di sviluppo e crescita culturale e so
ciale. Pertanto abbiamo sognato un percorso che abbracci tutto il percorso scolastico dei bambini/e, in modo che a partire dall’inizio l’apprendimento sia meno penalizzato anche per i minori delle fasce più disagiate e che tutto il corso di studi sia supportato attivamente.
- Attività di Home visiting fascia 0-3. (In fase di progettazione, per ora solo formata una persona).
- Scuola dell’Infanzia: quest’anno abbiamo promosso un’esperienza pilota di accompagnamento di un bambino con grossi problemi di inserimento, un progetto che ha funzionate e che per le prossime annualità vorremmo ampliare.
- Doposcuola (2-3 volte a settimana) per 10 bambini delle classi elementari (promosso dalle stesse maestre della scuola come volontarie).
- Doposcuola bisettimanale per ragazzi delle medie di diversi plessi ed istituti (26 minori che lo hanno frequentato durante l’anno).
- Accompagnamento per ragazzi delle scuole superiori (1 ragazza al primo anno – con accoglienza in casa per lo studio pomeridiano e colloqui con i professori)
- Borse di studio e/o lavoro per ragazzi dell’Università (2 ragazzi)
- Colloqui con le famiglie e accompagnamento delle stesse ai colloqui con insegnanti e scuole, per stabilire i percorsi da fare ed accertarsi che le scuole effettuino reali sforzi di inclusione dei ragazzi.
- Accompagnamento alle eventuali certificazioni.
- Promozione di borse economiche per svolgere attività pomeridiane a scelta dei ragazzi/bambini, in situazioni non separate né potenzialmente ghettizzanti (in società sportive, gruppi teatrali, scuole musicali, atelier artistici), al fine di stimolare altre competenze, sogni e socialità sana. (In fase di progettazione).
Principi Operativi del Progetto. Le premesse per un intervento sono la volontaria adesione del minore e della famiglia, e un coinvolgimento della famiglia nel progetto di studio e nella presa di responsabilità del percorso.
Modalità di intervento:
- coinvolgimento e chiarimento degli obiettivi del bambino e della famiglia;
- collaborazione con l’istituzione scolastica, senza mai sostituirsi ai genitori del bambino;
- attività per i bambini svolte in un ambiente di tutti, non ghettizzante, insieme agli altri;
- sostegno individuale, sia emotivo che pratico con attenzione al percorso di ciascuno, per raggiungere obiettivi di qualità;
- particolare attenzione per i ragazzi rom nei più alti gradi di istruzione con ricerca del coinvolgimento, sia offrendo un lavoro educativo che come modelli di azione nei confronti degli altri o attivisti dell’associazione.
Aspetti innovativi del progetto?
- Messa al centro della responsabilità familiare e non sostituzione
- Percorsi di qualità con l’obiettivo concreto di permettere un ascensore sociale
- “Affidamento” per studio: famiglie che offrono volontariamente il proprio sostegno pratico ed emotivo nello studio, in modalità da definire con il ragazzo/a e con la sua famiglia
- Percorso di inclusione con tutti i pari e rifiuto dei progetti ghettizzanti.
Valutazione dell’impatto del progetto.
Il progetto è molto all’inizio e non possiamo propriamente parlare di risultati e di impatto. Nasce da un’esperienza individuale di alcuni ragazzi che, seguiti fino dalle scuole elementari, sono riusciti ad arrivare a concludere alcuni percorsi scolastici (liceo artistico e liceo linguistico). Nel brevissimo periodo di questo anno l’impatto che ha avuto il percorso attivato è stato comunque interessante:
- ha permesso ad un bambino della scuola dell’infanzia, che non avrebbe mai partecipato, di frequentare la scuola materna;
- ha permesso ad alcuni bambini delle scuole elementari che hanno frequentato il doposcuola di recuperare il gap scolastico rispetto ai coetanei, e ad altri a migliorare le loro performance, a tutti di migliorare la propria motivazione e il proprio inserimento in classe;
- a diversi ragazzi delle scuole medie di migliorare le proprie competenze scolastiche e di sentirsi in una situazione di migliore livello scolastico e di migliorare i propri rapporti con la classe, a tutti di essere promossi;
- a due ragazze delle terze medie di superare con risultati soddisfacenti l’esame di terza media;
- ad una ragazza delle scuole superiori di terminare con una promozione un anno scolastico partito molto a rischio;
- a due ragazzi iscritti all’Università di lavorare in un percorso di inclusione di un bambino della propria comunità e di avere un sostegno economico nel proprio percorso di studi.
Crediamo che il progetto, nonostante il poco tempo alle spalle, stia ponendo le basi per arrivare, nel giro di qualche anno, ad avere un piccolo gruppo di ragazzi e ragazze che potranno raggiungere i propri sogni ed anche essere loro stessi promotori di un cambiamento culturale e sociale nella propria comunità.